Spider-Man: Far From Home; la recensione

In Spider-Man: Far from Home torna l’amichevole Spider-Man di quartiere

In Spider-Man: Far from Home ci troviamo qualche tempo dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
Peter Parker(Tom Holland) riprende ad essere l’amichevole Spider-Man di quartiere e ricomincia  con la sua vita da studente, infatti si sta preparando per partire in gita scolastica con la sua classe per un fantastico viaggio in Europa. Nel mentre verrà reclutato da Nick Fury(Samuel L. Jackson) per una nuova missione, dovrà aiutare Mysterio(Jack Gyllenhaal) a sconfiggere degli esseri provenienti da un’altra dimensione chiamati Elementali.

Spider-Man: Far from Home – Le tematiche e gli effetti speciali

Spider-Man: Far from Home è l’ultimo film della fase 3 del MCU(Marvel Cinematic Universe), uno stand alone che conclude la cosiddetta “Saga dell’Infinito”, ma che getta anche le basi per una fase 4 ancora da delineare.

Alla regia e alla sceneggiatura del film ritornano Jon Watts e Chris McKenna che realizzano una storia che si sviluppa su più livelli con un buon intreccio narrativo, in cui troviamo il personaggio di Peter alle prese con decisioni che potrebbero cambiare il corso degli eventi.
Un percorso che il protagonista intraprende e che porta sullo schermo il concetto di responsabilità. Il dover decidere se essere l’amichevole Spider-Man di quartiere o un nuovo leader, avendo sulle spalle la grande eredità che Tony Stark gli ha lasciato e che aleggia inesorabile.
Interessante il continuo utilizzo di personaggi specchio che si collegano a film precedenti. I momenti dedicati alla gita di classe rappresentano la parte comico adolescenziale del film, infatti tornano alcuni personaggi già visti in Spider-Man: Homecoming come Ned, il migliore amico di Peter e MJ, interpretata da Zendaya.

In Spider-Man: Far From Home il personaggio del villain è caratterizzato molto bene, multi sfaccettato e con un obbiettivo ben chiaro. Vorrebbe solo giustizia, ma nella sua visione contorta è disposto a sacrificare tutto ciò che lo ostacola per ottenerla. Non dico altro per evitare spoiler.

Immancabili le scene d’azione anche se alcune risultano più funzionali di altre, soprattutto sul finale diverse risentono dell’utilizzo eccessivo degli effetti speciali. Il ritmo del film funziona per la maggior parte del tempo, ma nella seconda parte in cui dovrebbe accelerare, a tratti arranca.

Tornano due interessantissime scene extra, una durante i titoli di coda e l’altra alla fine.

In conclusione

Tra momenti divertenti, di riflessione, scene d’azione, umorismo e qualche colpo di scena Spider-Man: Far from Home risulta un cinecomic visivamente intrigante, che funziona sia come sequel stand alone sia come film di passaggio nel puzzle sempre più ampio del MCU

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